I PITTORI DI PROCCHIO

EMILIO AMBRON – Roma 1905 / Firenze 1996

Trascorre l’infanzia fra Roma e Alessandria d’Egitto. Frequenta lo studio di Giacomo Balla, amico di famiglia, probabilmente spinto da Filippo Tommaso Marinetti, altro amico di famiglia. Nel corso degli anni Trenta stringe amicizia con Baccio Maria Bacci e a Siena frequenta la bottega di Umberto Giunti. Dal 1938 soggiorna per alcuni anni a Bali. Nel ’47 espone le sue opere a Firenze, Milano e Siena. Negli anni successivi gli sono commissionati lavori a Siena, Ancona e Bruxelles. Negli anni Sessanta trascorre lunghi periodi a Bali e dal decennio successivo nella campagna senese, dove inizia a dedicarsi alla scultura.

 

RENZO BARALDI – Carpi (MO) 1911 / Firenze 1961

Frequenta la Scuola Comunale di Disegno di Carpi. Allievo del Maestro Graziosi, di cui frequenta la scuola di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. La sua preparazione pittorica avviene, sempre all’Accademia di Firenze, sotto la guida del Maestro Carena. Dal 1951 è assistente alla cattedra di Figura e Ornato modellato presso il Liceo Artistico di Firenze. Nel 1956 partecipa alla 20th Century Italian Art, esposizione che si tenne nel museo di Newark, U.S.A. Espone a diverse edizioni del Premio Fiorino, alla Biennale Internazionale della Piccola Scultura di Padova, alla Biennale Internazionale di Scultura Città di Carrara. Vari ritratti e numerose altre opere figurano in importanti collezioni private e gallerie nazionali ed internazionali come la Galleria d’Arte Moderna di Firenze e la Galleria Krueger di Newark.

 

SILVANO BOZZOLINI – Fiesole (FI) 1911 / Poggibonsi (Siena) 1998

Nel 1927 si trasferisce a Milano per studiare all’Accademia di Brera. Nel 1934 a Sofia organizza la sua prima mostra personale. Tornato a Firenze, nel 1935 si iscrive alla Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti sotto la guida del pittore Felice Carena e nel 1939 partecipa alla III Quadriennale d’Arte Nazionale a Roma. Nel 1945 è uno dei fondatori del Centro d’Arte Contemporanea La Porta. Nelle stesse sale, l’anno successivo, tiene una personale accompagnata da un catalogo con cenno critico di Antony de Witt. Nel 1947 compie il suo primo viaggio a Parigi dove si trasferisce. A Parigi collabora con Jean Arp e con il gruppo Espace. A partire dagli anni ’50 partecipa a numerose esposizioni collettive francesi e straniere. Musei di fama internazionale accolgono la sua arte nelle proprie collezioni (Museo d’Arte Moderna di New York, di Sao-Paolo, di Liège, di Nantes, di Parigi, ecc.)

 

FURIO CAVALLINI – Piombino (LI) 1929 / Cecina (LI) 2012

Lavora in fabbrica e frequenta i corsi di nudo all’Accademia di Belle Arti di Firenze con permessi non retribuiti. Nel 1952 lascia la fabbrica, si sposta a Firenze dove tiene la sua prima mostra personale e si iscrive all’Accademia. Nel 1953 va a vivere a Milano e frequenta l’Accademia di Brera. Nel 1956 deve ritornare a Piombino. Nel 1957 alla Mostra Nazionale Premio del Fiorino di Firenze gli viene assegnato il Premio Editori e Stampatori. Nel 1966 decide di andare a vivere con la famiglia a Firenze. Nel 1973 diventa titolare della cattedra di Figura Disegnata al Liceo Artistico di Busto Arsizio. Nel 1977 lascia l’insegnamento dedicandosi completamente alla pittura ed allestendo mostre in Italia e all’estero.

 

MARCELLO CONTI – Livorno 1909 / Lacona (Isola d’Elba) 1966

Vive all’Elba a Lacona fino alla sua morte. E’ pittore autodidatta, partecipa a numerose mostre con i pittori elbani e nel 1960 tiene una mostra personale a Lucca.

 

LEONETTO COZZI – Livorno 1931 / Cecina 2007

Detto Il pittore dei fiori, si diploma all’Istituto d’Arte di Lucca e frequenta l’Istituto di Belle Arti di Firenze. Ha come maestro Ottone Rosai. Realizza molte mostre personali in Italia e collettive anche all’estero. Alterna il mestiere di pittore con quello di insegnante  d’arte.

 

ERRO’ – Ólafsvík 1932

pseudonimo del pittore islandese Gudmundur Gudmundsson.  Dopo gli studi all’Accademia artistica di Reykjavík, per un certo periodo ha eseguito nella stessa città e a Oslo affreschi e mosaici. Trasferitosi a Parigi nel 1958, Errò ha iniziato sperimentazioni con il collage che, per le insolite combinazioni di precostituito, precorrono la successiva fase artistica, allorché, nel 1962, egli si dedicò a sviluppare immagini molteplici e variabili tratte dai mass-media. Dopo il primo Catastrophe Happening a Parigi, insieme a Jean-Jacques Level (1962), Errò ha continuato a eseguire performances negli Stati Uniti, dove ha trovato ispirazione la serie Interieurs Americains. Errò ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1975 e nel 1986; sue opere sono nei Musei di Arte Moderna di Parigi e di New York.

 

ENZO FARAONI – Santo Stefano Magra (La Spezia) 1920

Si diploma all’Istituto d’Arte di Firenze. Ha come maestro, oltre a Lunardi e Chiappelli, Pietro Parigi che lo introduce nell’ambiente artistico esterno alla scuola. E’ lo stesso Ottone Rosai che vuole il giovanissimo Faraoni come assistente all’Accademia di Firenze all’indomani della prima esposizione, che Faraoni presenta alla galleria Il Fiore. Vince il primo premio de Il Fiorino nel 1961 ed il primo premio per la xilografia alla Biennale di Venezia del 1968. Presente alle maggiori rassegne in Italia e all’estero, dalle Biennali di Venezia, alle Quadriennali di Roma, alle Biennali Internazionali della Grafica d’Arte di Firenze.

 

ORMANNO FORABOSCHI – Mantova 1918 / Zurigo 1973

La madre era una nobildonna senese e il padre livornese. A Livorno Ormanno visse di rendita fino all’età di trent’anni fino a quando si trasferì a Firenze per compiere studi di Giurisprudenza. Amava le isole: mano a mano che arrivava il turismo lui si allontanava. Prima l’Elba, poi Panarea, poi Paxos, sotto Corfù. Nel 1951 venne pubblicato, in 240 esemplari, un album di suoi disegni che richiamano la maniera di Grosz e di Otto Dix, con il titolo “protoplasmi“.

Nel 1954 si trasferì a Milano dove raggiunse una posizione di rilievo nel mondo della pubblicità tanto da essere stato considerato “uno dei migliori copywriter italiani”. Ha lasciato la sua impronta su slogan memorabili quali: “La grappa Piave ha un cuore antico” o  quello apparso in un Carosello del 1968 e replicato negli anni: “Un tonno così tenero che si taglia con un grissino!”.

Foraboschi è famoso anche per i suoi “proverbi militari” pubblicati, postumi, nel 2009.

 

NELLO FRANCESETTI – Portoferraio (isola d’Elba) 1909 / San Giorgio di Nogaro (UD) 1993

Nel 1943 è assunto come custode della Villa dei Mulini a Portoferraio.  Coincide con quegli anni l’incontro con la pittura, favorito e guidato dal Maestro Carlo Dominici. Con le sculture in legno consegue premi prestigiosi negli anni ’50. Fino al 1988 espone in molte personali e collettive.

 

PIERO GAMBASSI – Empoli 1912 / 2001

Studia all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1949 fonda la rivista d’arte moderna BASE, che annovera, fra i collaboratori, personalità di spicco del panorama artistico e culturale non solo italiano, ma anche internazionale. Fra gli altri, emerge il nome di Victor Vasarely, alle cui ricerche “optical” Gambassi è stato spesso associato. Lo spirito rivoluzionario della sua pittura trova conferma nelle frequenti partecipazioni alle mostre ed alle iniziative della Galleria “Numero” di Fiamma Vigo a Firenze.

Lo teoria di Piero Gambassi sostiene che “l’arte moderna non debba più rappresentare uno spazio, bensì essere spazio, inglobare energia e fonti di energia luminosa”. Sin dal 1958, sui suoi quadri abitano pietre, specchi, laminati metallici e mille frammenti in grado di emanare luce. Anche nell’ultimo periodo di attività, l’artista ha continuato con enorme coerenza ad applicare i presupposti teorici elaborati in precedenza.

 

RAFFAELLO GIOVANNETTI – Cascina (Pisa) 1915 /1998

Si diploma all’Istituto d’Arte di Firenze. Effettua numerose mostre personali e collettive in Italia e all’Elba. Consegue premi soprattutto come acquarellista.  Il suo curriculum personale si trova nell’Archivio Storico degli Artisti.

 

VALENTINO GHIGLIA – Firenze 1903 / 1960

Figlio maggiore di Oscar Ghiglia, cominciò a dipingere da autodidatta insieme al fratello Paulo, contro il parere del padre che contrastò entrambi i figli ad intraprendere il mestiere di pittore. Ha utilizzato  varie tecniche prediligendo, spesso, l’acquerello. Ha tenuto varie personali fra le quali ricordiamo quella del 1929 a Milano e una, particolarmente riuscita alla Galleria “Cocchini” di Livorno attorno al 1960. Ha partecipato in seguito anche a  mostre collettive ed è stato presente alle Quadriennali di Roma, Trieste e Firenze.

Nel 1994 fu allestita una sua retrospettiva alla Galleria “Il Magnifico” di Firenze.

 

IGINIO GONICH detto GONNI – Capodistria 1911 / Trieste 2003

Nel 1929 aderisce al Futurismo. Nel 1932, dopo numerosi viaggi, si stabilisce a Roma e negli anni successivi alcuni dei suoi cartelli pubblicitari vengono premiati in concorsi nazionali: in uno di questi presiedeva la giuria il fondatore del movimento futurista F.T.Marinetti. Un suo bozzetto viene prescelto a Parigi per il film L’Usurpatore della Paramount. La sua attività grafica lo fa diventare uno dei più giovani e promettenti artisti nel campo dell’arte pubblicitaria in Italia. Alla Sindacale romana del bianco-nero il Re Vittorio Emanuele III si complimenta personalmente con lui. Alla fine degli anni Trenta dirige la Casa d’Arte Futurista-Pubblicitaria di Roma. Prima dell’entrata in guerra dell’Italia è arrestato e condannato a cinque anni per attività antifascista. Negli anni Quaranta si trasferisce a Firenze dove collabora a Nazione Sera e stringe amicizia con Gianni Vagnetti e Silvio Loffredo. Negli anni successivi realizza molte mostre personali e partecipa a numerose collettive.  Nel 1970 si trasferisce definitivamente all’Isola d’Elba.

 

BEPPE LIETO – Napoli 1919 / Roma 2011

Si diploma a Firenze all’Accademia di Belle Arti. I suoi maestri sono Felice Carena, Primo Conti ed Ottone Rosai. Negli anni ’40 e ’50 la scansione delle mostre personali e collettive si succede incessantemente in diverse città toscane. Dal 1959 si trasferisce definitivamente all’Isola d’Elba dove alterna l’attività di artigianato artistico su rame alla pittura. Negli anni successivi realizza personali e collettive soprattutto sull’Isola d’Elba. Nell’agosto 1993 è fra i fondatori del gruppo Artisti dell’Elba. L’ultima personale si è tenuta a Procchio (isola d’Elba) nel 2010.  Molte sue opere sono custodite in collezioni private in Italia ed in Europa.

 

RODOLFO MARMAIOLI detto MARMA – Firenze 1923 / 1998

F r e q u e n t a l’Accademia di Belle Arti di Firenze studiando con Ugo Capocchini e frequenta lo studio di Emanuele Cavalli. Amico di Vasco Pratolini e Giovanni Spadolini, i suoi lavori si trovano in collezioni private d’Europa e degli Stati Uniti (la Casa Bianca a Washington e il Museo di S. Antonio nel Texas).

 

DENIS MARTINEZ – Mars-el-Hadjadi (Algeria) 1941

Professore all’Ecole Nationale des Beaux-Arts di Algeri fino al 1962. Dal 1995 insegna all’Ecole Superieure d’Art di Aix-en Provence. Espone opere e partecipa a eventi culturali con sue esposizioni a Firenze, Cuba, Parigi, Tunisi, Milano, Strasburgo. Nel 1985 il cineasta Jean-Pierre Liedo ha dedicato alla sua opera due cortometraggi.

 

MARCELLA OLSCHKI – Firenze 1921 / 2001

Studia a Roma e a Firenze e si laurea in giurisprudenza. Lavora in radio come redattrice e annunciatrice. Si trasferisce negli USA dal 1946 al 1948. Collabora al giornale La Nazione ed al Giornale di Brescia e, a Firenze, si dedica alla creazione di oggetti di bigiotteria. Scrive due libri autobiografici, Oh America e Terza Liceo 1939, quest’ultimo con una prefazione di Piero Calamandrei, per il quale riceve il Premio Bagutta nel 1956.

 

EOLO PUPPO – Marciana (isola d’Elba) 1913 / 1977

Fin da giovane dipinge seguendo le orme dei post-macchiaioli. Diplomato all’Istituto d’Arte di Pistoia, nei primi anni ’50 vive a Milano frequenta i Maestri Carpi e Carrà all’Accademia  di Belle Arti di Brera. Numerose le mostre estive dove presenta paesaggi elbani e marine. Numerose anche le mostre fuori dall’Elba ed i riconoscimenti con premi a livello internazionale. All’attività artistica ha affiancato quella di professore di disegno alle scuole medie.

 

ABRAMO SCORTECCI – Arezzo 1931

A Firenze frequenta l’Accademia di Belle Arti e lo studio di Pietro Annigoni. Esordisce nel 1952 nella Rassegna Grafica Aretina ottenendo il premio Rotary Club. Collabora come scenografo al lungometraggio in cartoni animati Un burattino di nome Pinocchio per conto della Cartoons Cinematografica Italiana (1968-1972). Partecipa a diverse mostre a Firenze, Bra e Varese. Una sua opera si trova nel Museo Topografico di Firenze (1956) ed un’altra all’Accademia d’Arte di Montecatini (1967).

Altri autori che contribuirono furono:

ERWIN LUTZ-WALDNER (1912–1975); PICCIOLI (disegno del 1960); MARIA ALTOBELLI (disegno del 1955); ANGELO MOLINARI; CLAUDIO RIGOSI; MONTAGNANI (disegno del 1959); TONINEL; BRUNO SALA (Portoferraio?); ETTORE NEGLIA (disegno del 1955).

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