Pubblicato su Facebook 9 marzo 2020

 

La Fondazione ringrazia Massimiliano Zane per il permesso di riprodurre e condividere alcuni suoi appunti e ciclo di lezioni sulla Progettazione Culturale.  Tre slides su un tema fondamentale, la Convenzione di Faro che ispira tutti i nostri eventi e tutte le nostre iniziative.

Un percorso di tenore generale per comprendere le basi per impostare una progettualità culturale, e come mettere a valore le opportunità offerte dal patrimonio con le necessarie accortezze.  Progettare cultura in modo partecipato è, appunto, la partecipazione.

Slide 1: CULTURA O PATRIMONIO CULTURALE?

L’espressione patrimonio culturale ha di fatto sostituito il termine vago e al contempo elitario di cultura, includendo oggi tutti quegli elementi materiali e immateriali che testimoniano le particolari relazioni che una comunità umana ha instaurato nel corso della sua storia con un territorio.

Oggi il Cultural Heritage include ciò che prima era indicato distintamente come “cultura”: linguistica, gastronomica, locale, musicale, manifatturiera… ovvero riguarda non solo la produzione “elevata” dell’intelletto umano (arte, scienza, letteratura…), bensì l’insieme delle pratiche, dei saperi e delle consuetudini, di ogni gruppo umano sociale o comunità.

Uscito di scena il riferimento ad un insieme di «beni» di valore principalmente economico legittimamente tramandato, il patrimonio viene investito di inedite responsabilità e funzioni, passando da entità nazionale, statale, asettica a patrimonio sociale, comunitario di carattere simbolico, legato alla memoria collettiva condivisa e alla nozione di identità. 

Da qui inizia il nostro percorso: un cambio di paradigma che allarga lo spettro di interpretazione del nostro patrimonio e di conseguenza allarga anche le possibilità in esso contenute e che può offrire. Non solo arte e monumenti, non solo musei ed aree archeologiche, dunque, ma anche macchine, abbigliamento, musica, industria, tecniche, tradizioni e saperi, la cultura permea trasversalmente la nostra quotidianità, viviamo immersi nella cultura, tutto ci connota come stato di cultura, e saperla interpretare in maniera innovativa (guardandola da un altro punto di vista) significa trarre da un immenso patrimonio immense opportunità.

Massimiliano Zane è progettista culturale, consulente strategico per lo sviluppo e la valorizzazione del patrimonio, membro ICOMOS.

Qui la seconda parte: https://www.linkedin.com/slink?code=ef7uGgJ

Qui la terza parte: https://m.facebook.com/1072448554/posts/10218081664927797/?d=n

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