La sezione Arcipelago Toscano di Italia Nostra comunica il proprio patrocinio per la pubblicazione di questo importante lavoro del socio Professor Tommaso Empler del Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura della Sapienza di Roma.
Il libro sarà presentato il prossimo 16 agosto alle ore 21,30 presso il Giardino Del Club del Mare in Lungomare Mibelli 131. Marina di Campo.

L’Isola d’Elba, ponte strategico tra il Tirreno e il continente, ha rappresentato nei secoli un punto nevralgico per l’estrazione del ferro e del granito, nonché per il controllo delle rotte commerciali lungo la costa toscana e verso la Corsica e la Sardegna.
Nel 1548, per volontà di Cosimo I de’ Medici, viene fondata Cosmopoli, l’attuale Portoferraio, una delle rare città di fondazione rinascimentale in Italia. Fin dalla sua nascita, Portoferraio assume un ruolo cruciale
nella difesa del settore, diventando un presidio militare di primaria importanza.
A partire dal XVIII secolo, l’evoluzione delle tecniche d’assedio impone un ripensamento delle difese:
nasce così un sistema fortificato esterno alle mura medicee, progettato per tenere lontane le artiglierie nemiche. Ne fanno parte il Forte San Giovanni Battista e la Fortezza del Volterraio.
Durante la dominazione francese del primo Ottocento, viene realizzato un articolato campo trincerato, con nuove opere come la Batteria di San Rocco, le
fortificazioni del Lazzaretto (Forte Saint-Cloud e la Batteria du Point du Jour), il Forte Inglese e il Forte di Monte Albero (Montebello). Restano invece solo su carta i progetti per il Forte di Monte delle Bombe e la
Batteria dell’Annunziata.
Con l’Unità d’Italia, molte di queste strutture vengono riconvertite o dismesse. Lo sguardo strategico si allarga: non si tratta più solo di difendere Portoferraio, ma
l’intera isola da possibili sbarchi nemici. Tra il 1926 e il 1932, la Regia Marina realizza 8 nuove batterie costiere, tra cui tre direttamente a protezione della città medicea: la Batteria di Punta delle Grotte, quella di Capo Bianco e la postazione di Poggio Fortino.
Questo libro ripercorre, con rigore documentario e un ricco apparato iconografico, l’evoluzione delle fortificazioni elbane dal XVIII secolo fino alla Seconda guerra mondiale.
Attraverso cartografie originali, progetti tecnici
inediti, rilievi fotogrammetrici, documenti d’archivio
e ricostruzioni tridimensionali, vengono analizzate le trasformazioni dell’architettura militare che ha modellato il sistema difensivo esterno di Portoferraio.