Benvenuti al 50mo anniversario della nascita della sezione Arcipelago Toscano di Italia Nostra.
Benvenuto a tutto il pubblico presente.
Un Benvenuto particolare alla Presidente di Italia Nostra Toscana Maria Rita Signorini. Un Benvenuto ai tanti nostri soci che sostengono con il loro impegno la nostra causa. Infine un grazie di esser qui questa sera a Sergio Rizzo e Maria Chiara Carrozza.

Quando abbiamo pensato al formato di questo incontro volevamo iniziare con un pensiero al mio babbo Alfonso Preziosi che ha avuto l’intuizione e la passione di dedicarsi alla tutela dei valori che sono alla base dell’attività di Italia Nostra ben 50 anni fa, quando di questi argomenti poco si parlava.
L’art.1 dello statuto di IN cita testualmente : “scopo di concorrere alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione”.
Alfonso Preziosi ha dedicato tutta la sua vita ad essere coerente con tale impegno.

Ma lui era una persona semplice
Non amava le luci della ribalta
Per questo motivo, poiché questa serata è stata pensata per guardare ai progetti futuri vi chiedo solo un applauso di commemorazione.
Grazie
Veniamo ai nostri ospiti

Due persone che non hanno bisogno di presentazioni, con le quali avremo il piacere di conversare in leggerezza questa sera e che rappresentano perfettamente ciò che lui ovviamente in una dimensione limitata ha amato nella vita :il giornalismo e la scuola, la ricerca, l’ innovazione.

Come ho appena detto siamo qui non per un’autocelebrazione ma per guardare avanti e per fare questo stasera cercheremo di trarre degli spunti interessanti sulla nostra attività anche con il contributo di questa chiacchierata.
Lo faremo offrendo degli spunti ai nostri ospiti ed ascoltando il loro punto di vista sugli argomenti che ci interessano.
Prima di chiudere daremo voce anche al pubblico e saranno gradite osservazioni e o domande.
Lasciatemi solo ricordare i tre principi che hanno contraddistinto la nostre attività fin dall’atto della sua ricostituzione e che quotidianamente ci ripetiamo fra di noi per non scordarceli:
1. Fare poche cose ma farle bene; in sostanza non imbarcarsi in progetti sui quali non si possa avere una più che concreta possibilità di portarli a termine;
2. Impegnarsi in attività nelle quali si abbia una sufficiente competenza;
3. Intervenire in iniziative/progetti che siano sempre coerenti con la missione dell’associazione;
Fatte queste premesse non parliamo delle cose fatte ma di quelle che vorremmo fare.
Non siamo l’associazione “del No”
Crediamo fermamente che i nostri tesori ambientali e culturali possano rappresentare il principale volano della nostra economia.
Ma per raggiungere tale obiettivo, come associazione, possiamo solo fornire esempi di onestà – etica – impegno, mentre sarebbe necessario che il sistema insulare si desse delle regole per funzionare da VERO SISTEMA.
Ecco dunque che entriamo nel vivo e mi sorge subito il primo spunto per
Sergio Rizzo
Prima domanda
A) Avere una unitarietà politica di gestione del territorio e non una parcellizzazione declinata dall’estrema polverizzazione delle responsabilità. Come superare questo ostacolo da cui derivano molti mali dell’amministrazione pubblica?
Citare un commento su Comune Unico
Seconda domanda
B) Nelle nostre isole, come d’altronde in tutta Italia, c’è un grande movimento silenzioso di associazioni di volontariato.
Dalla cultura all’arte all’impegno nei servizi sociali vi è un patrimonio, anche qui frastagliato, che non aspetta altro che essere valorizzato.
Fare l’esempio del Volterraio.
Quale può essere il modello da applicare per fare in modo che l’amministrazione pubblica che notoriamente è sempre a corto di risorse possa valorizzare questo patrimonio?

Maria Grazia Carrozza:
Dell’importanza dell’istruzione, ritornare nelle scuole
Prima domanda
Noi come Italia Nostra siamo convinti che per far sì che le persone si riapproprino di un minimo di senso civico, bisogna ricominciare dalla scuola: a tal fine abbiamo lanciato una serie di iniziative che ci coinvolgono. Oggi con la “buona scuola” è possibile avvicinare di più i giovani alla realtà sociale? L’alternativa scuola-lavoro è un’ottima idea ma sta avendo grossi problemi di implementazione… che ne pensa?
Seconda domanda
Lei ha un grande impegno nel campo della ricerca; le nostre isole sono state oggetto spesso di ipotesi di progetti per installare centri di ricerca. Che cosa serve, a suo avviso, per fare in modo che queste ipotesi si possano tramutare in realtà?
Terza domanda
Lei è molto impegnata sulla frontiera della ricerca sulle telecomunicazioni; ci racconta brevemente in che cosa consiste il progetto di Pisa con la ERICSSON?
Quarta domanda
Nelle nostre isole, in estate, l’inquinamento da traffico è diventa sempre più intenso. Un nostro sogno nel cassetto è di fare in modo che vi sia un futuro in cui si circoli solo con macchine elettriche; sappiamo che vi sono immensi interessi contrastanti, ma sappiamo anche che vi sono delle aziende che hanno investito sul motore elettrico e che sarebbero disponibili, per un territorio così delimitato, a studiare un progetto ad hoc. Che ne pensa?
Quinta domanda
Avevamo pensato di chiedere al dr Sammuri presidente PNAT e Federparchi, che purtroppo ha dovuto declinare il nostro invito per altro importante impegno, di parlarci della riorganizzazione della governance dei Parchi. 
Si sono moltiplicati per quattro, in un quarto di secolo. E oggi coprono 15 mila chilometri quadrati 
di aree naturali protette: più dell’11% del nostro territorio. Erano intorno al 3% venticinque anni fa. 
Una realtà ambientale, quella dei 23 parchi nazionali, che racchiude un terzo delle specie animali,  che dà lavoro a migliaia di persone ma che, nella stragrande delle situazioni, riesce a malapena a pagare gli stipendi.

La legge quadro 394/91 in discussione in questi mesi al Senato per la riorganizzazione della governance dei parchi nazionali potrà portare novità significative?

Cecilia Pacini ha poi rivolto questa domanda alla direttrice del PNAT Franca Zanichelli, presente nel pubblico. Una esaustiva spiegazione della posizione di tutte le associazioni italiane a cui anche Italia Nostra ha aderito è stata presentata da Francesco Mezzatesta, membro della LIPU.

<< La legge 394/91 sui parchi e le aree protette è da qualche mese oggetto di una revisione in Parlamento, procedimento che ha sollevato dubbi e critiche da vari fronti, con le associazioni di tutela in primis che scendono in campo. Per contenere gli stravolgimenti di una legge che ha fatto scuola in tutto il mondo, ma allo stesso tempo per contribuire a integrare e aggiornare, laddove occorra, alcuni suoi aspetti, il 5 aprile scorso CTS, FAI, Federazione Nazionale Pro Natura, Italia Nostra, Lipu, Mountain Wilderness, Touring Club Italiano e WWF hanno presentato la Carta di Fontecchio che hanno sottoscritto. I parchi, le aree protette, le riserve naturali non sono solo natura, ma anche storia, cultura, identità, lavoro. In Italia contiamo innumerevoli parchi di città e di periferia, di collina, di pianura e di montagna, di lago, di palude e di fiume, di costa e di mare (le riserve marine), parchi naturali e parchi storici, parchi geo-minerari e parchi archeologici, “parchi della rimembranza”. Un intreccio di patrimonio naturale, paesistico, storico e artistico che rappresenta un unico patrimonio nazionale, un bene comune immenso che deve essere tutelato e strappato agli appetiti affaristici, speculativi e devastatori di chi, con insediamenti di ogni tipo, dalle grandi opere che rompono le reti e i corridoi ecologici alle infrastrutture invasive, vuole stravolgerlo irreversibilmente. La mancanza di controlli e la violazione dei SIC e delle ZPS, la carenza della formazione del personale dei parchi, le modifiche alle varie leggi sui parchi regionali, la mancanza di trasparenza sulle nomine nei consigli direttivi, i frequenti ricorsi ai commissariamenti e gli scarsi finanziamenti sono i pericoli più insidiosi per le aree verdi. I finanziamenti a parchi e aree protette hanno subito, specie negli ultimi anni, pesanti e costanti tagli. Serve un’inversione di tendenza. Il futuro dell’Italia è di tornare a essere il “giardino d’Europa”>>.

(da “I grandi ‘polmoni verdi’ a rischio” di Maria Grazia Vernuccio, Ufficio stampa Italia Nostra Onlus
BOLLETTINO NAZIONALE dossier sulla Carta di Fontecchio http://www.italianostra.org/wp-content/uploads/Bollettino-n.-490.pdf ).

Cinquantesimo anniversario Italia Nostra Arcipelago Toscano

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