In questo periodo di eventi importanti, c’è un evento che la nostra Associazione segue con attenzione e impegno: gli scavi archeologici del Gruppo Aithale a San Giovanni, accanto alla Villa romana delle Grotte a Portoferraio.

Gli scavi saranno attivi e aperti solo fino al 18 ottobre.  E’ buffo dire “aperti”, ma è proprio così.  Una volta terminati i fondi pubblici, terminata la generosità e ospitalità di qualche privato e di altre associazioni di volontariato, tutto sarà ricoperto e chiuso di nuovo, e non sarà possibile lavorarci fino alla prossima volta.

Non occorre fare i volontari di qualche organizzazione per condividere certe iniziative, ma questi scavi sono da vedere, e da filtrare per assimilarli alla nostra conoscenza delle cose elbane e dell’arcipelago, sono un passaggio d’obbligo per le scuole, per gli elbani che con passione si dedicano a finalità simili, per le casalinghe, per i nostri amministratori, per gli “operatori del territorio” (per usare il lessico ostico di questo periodo). E’ solo con la conoscenza del passato che ci si può avviare verso il futuro, non esiste futuro senza le fondamenta su cui siamo nati e cresciuti.

Si tratta della storia, certo, ma anche di ragazzi, di studi, di sorrisi, di voglia e di entusiasmo di lavorare. Visitare gli scavi non è solo aprire la porta sul passato, è essere a contatto col mondo moderno di come si studia, si lavora, come si collegano l’università e le varie discipline con il mondo attuale e i problemi pratici.  I ricercatori, tutti già laureati, escluso  due studenti, sono molto particolari.  I professori, non di una sola, ma di varie università toscane, italiane e a volta straniere, collaborano, sono uniti in un gruppo che ha studi e finalità comuni.

Indicare solo l’archeologia può allontanare o scoraggiare alcuni, ma l’archeologia moderna comprende la geologia, la chimica, la botanica, l’antropologia, la storia, il restauro, l’informatica…

Parlare di mondo accademico può allontanare o scoraggiare altri.  Allora menzionerò anche la delicatezza di una delle persone più importanti sullo scavo: il ruspista.   Lo definirei il ruspista/archeologo, perché usare una pala meccanica, piccola/media o grande, a seconda del bisogno, con perizia, può essere decisivo per il successo o lo.. sbriciolamento di tutto. Venite a vedere quando un campo di erba secca diventa uno scavo professionalmente disegnato e ricavato da prospezioni geomagnetiche.

Il Gruppo Aithale, Terra Mare e Uomini nell’Arcipelago Toscano infine è anche uno dei pochi gruppi attivi e costruttivi che si rivolge a tutto l’Arcipelago Toscano.  Aithale e PNAT hanno finalità e visioni che in un certo senso si assomigliano: una collaborazione e apertura potrebbe essere di auspicio per collegare ancora di più tra di loro i residenti di tutte le isole.

I contributi a questa visione allargata sono così vari, dai piccoli ai grandi, e nessuna iniziativa può e deve essere dimenticata: il PNAT ha il ruolo più importante.   L’archeologia allora è un tassello di questa “tela” che il PNAT sta costruendo: pensiamo al programma per lo scambio di ragazzi delle scuole con il Giglio, ai gigliesi da poco accolti dal sindaco di PortoAzzurro per un turismo “al contrario”, la prima nave diretta Elba-Gorgona. Prima della guerra esisteva già il “postale”, un servizio regolare di un’imbarcazione tra Portoferraio e Capraia, ripristinato immediatamente dopo, anche a costo di procedere a zig-zag tra le mine galleggianti ancora disseminate in mare. Mi piace ricordare anche le gite di Susanna Lemmi e i suoi bambini delle elementari a Capraia; gli Econauti di Umberto Segnini; il recente libro “Arcipelago Nascosto”, come un romanzo trasversale da un’isola all’altra; e, spero, molti altri.

Di nuovo, si deve conoscere il passato per capire il presente e modellare il futuro.  Un futuro senza solide basi, senza “conoscenza”, senza la storia delle nostre origini e delle nostre peculiarità è arido, impersonale, avulso.  Il Gruppo Aithale è una ricchezza che l’Elba e l’Arcipelago si meritano, e che deve essere incontrato e apprezzato per il grande impegno e valore di risorse professionali e umane che ci porta e ci regala.  Non sottovalutiamo quello che non capiamo.  Chiedere è la migliore delle fonti per aprirsi al mondo.

 

Cecilia Pacini – Italia Nostra Sezione per l’Elba e Giglio

Segui Aithale su Facebook

 

Lascia un commento