forte teglia - pianosa

Si è recentemente svolto un evento particolare a Pianosa: un Capodanno che di gran lunga sorpassa per importanza qualsiasi celebrazione locale nell’Arcipelago, e rappresenta una pietra miliare da ricordare e annotare nel futuro per il precedente che ha creato, per la sinergia tra enti pubblici e volontariato locale, improntata a una vera volontà di collaborazione e caratterizzata da uno slancio talmente positivo che riesce d’un tratto a cancellare finalmente tutta l’amarezza e la rassegnazione di un’isola per anni lasciata in un limbo degradante.

Questo anno sarà ricordato come l’anno del cambiamento, dopo la mostra estiva a cura del PNAT, gli scavi paleontologici di Luca Foresi, il Capodanno-evento, la presenza generosa dell’Associazione per la Difesa dell’Isola di Pianosa.  L’impegno è grande, i passi da fare sono molti, ma uno solo era quello fatidico: il primo, ed è stato fatto.

Riprende la vita all’Isola di Pianosa

Quest’anno per iniziativa del Direttore del Presidio penitenziario dell’Isola di Pianosa, a coronamento degli sforzi sinergici dell’Amministrazione penitenziaria, del Parco dell’Arcipelago Toscano e del Comune di Campo nell’Elba, si è svolto un fine anno e un capodanno a Pianosa come in tutte le altre parti d’Italia.

Alle 17.00 presso la parte agibile della Chiesa di S.Gaudenzio (purtroppo la volta dell’abside è crollata da anni), tutta la popolazione presente ha cantato il Te Deum ed altre preghiere di ringraziamento al Signore per la Sua vicinanza agli impegni di quanti profondono il loro impegno per ridare vita all’Isola.  Alle ore 21 poi si è svolta una cena comunitaria presso il Ristorante della Cooperativa S. Giacomo alla quale hanno partecipato 68 persone tra personale, loro familiari, membri dell’Associazione per la difesa dell’Isola di Pianosa e turisti che hanno accolto l’invito della Cooperativa a tornare nella struttura alberghiera che li aveva ospitati l’estate scorsa. Parte dei detenuti del Presidio ha ricominciato a lavorare per l’occasione alberghiera e ristorativa, ricevendo attestati di congratulazioni per l’ottima accoglienza. 

La serata ha avuto termine con un forte senso di aggregazione. Per tutti il Direttore del Parco, presente all’iniziativa, ha fornito in entrambe le giornate, peraltro baciate dalla fortuna di un tempo splendido, la guida per passeggiate naturalistiche e formative per le strade dell’Isola.

Questa occasione di rilancio turistico dell’Isola ha segnato una tappa fondamentale nel disegno più generale che i tre Enti stanno perseguendo di farvi lavorare i detenuti in regime di art. 21 della legge 354|75 in funzione.  L’articolo serve alla vocazione naturalistico-turistica dell’Isola, al di là del numero dei detenuti, la cui entità non farà variare questo presupposto del protocollo d’intesa firmato il 29 giugno scorso.  Infatti, gli Enti si stanno incontrando a cadenza mensile nelle persone dei tre loro referenti locali: il dr. Vittorio Cerri, direttore del Presidio penitenziario, la dr.ssa Franca Zanichelli, direttore del Parco e l’Arch. Sandra Maltinti, delegata del Sindaco del Comune di Marina di Campo.

Sull’Isola sono già stati ripristinati, con la manodopera dei detenuti fornita dall’Amministrazione penitenziaria, la percorribilità del lungo-spiaggia mediante la ricostruzione dei muri a secco della spiaggia e della via principale dell’Isola verso l’interno; è stata parzialmente ripristinata la luce pubblica delle strade del paese, il servizio di pulizia stradale nonché dei giardini del paese, ed in collaborazione con l’ESA è stata istituita la raccolta differenziata dei rifiuti. Sono stati, e si stanno effettuando, piccoli interventi di restauro conservativo alle strutture del paese.

L’auspicio per il nuovo anno è riavviare una piccola attività agricola, un progetto di panificazione, l’installazione di una fontana pubblica con acqua potabile eliminando la problematica di smaltimento delle bottiglie di plastica, il tutto sotto la direttiva del Parco, del Comune di Campo dell’Elba e il controllo della Soprintendenza ai beni archeologici di Firenze, con la manodopera dei detenuti, avvalendosi altresì dell’opera di volontariato dei soci dell’Associazione per la difesa dell’isola di Pianosa.

Dal punto di vista edilizio, si sta restaurando l’arco d’ingresso alla Colonia, che era pericolante, grazie alla sinergia tra l’Associazione per la Difesa dell’Isola di Pianosa che ha messo a disposizione i fondi necessari per l’acquisto dei materiali necessari, l’Amministrazione penitenziaria che ha fornito la manodopera dei detenuti e la direzione dei lavori, e l’Ufficio Tecnico del Comune di Marina di Campo, il n. o. della Soprintendenza ai Beni Artistici e Architettonici di Pisa.

E’ stato proprio per sanzionare convenientemente tutto ciò che si è svolta questa festa… Lanciamo allora un invito per il prossimo appuntamento, l’anno prossimo, per celebrare altri importanti traguardi nello spirito che da Ponticelli a Cerri unisce tutti i direttori di Pianosa.

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