Lo sforzo dei vari comuni di migliorare la qualità e l’accoglienza è in pieno fermento, nonostante la crisi economica. È stimolante leggere di nuove proposte o di progetti effettivi che via via vengono presentati e condivisi. Adesso tutto è in fermento. Procchio, tra gli altri, sta per iniziare importanti lavori di ristrutturazione. L’ecomostro, in un modo o nell’altro, si appresta a una soluzione. Leggendo tuttavia nel dettaglio il nuovo progetto di ristrutturazione del piccolo centro, saltano all’attenzione alcuni dettagli che colpiscono per come sembrano avulsi dal contesto in cui vengono proposti.

Con la “realizzazione di giochi d’acqua con punti luce” nel parcheggio e led luminosi che indichino la velocità, la messa a punto di pavimentazione di cotto (carissimo) in terra (dove tutti butteranno gelati e gomme da masticare) invece di lastroni in pietra, è venuto immediato il confronto tra Marciana Alta e Procchio. Dov’è la differenza? L’Amministrazione è la stessa, ma le due località sembrano completamente scollegate l’una dall’altra, distanti nelle scelte del decoro e dell’illuminazione pubblica. Non riesco a immaginare, per fare un esempio concreto, un cartello pubblicitario luminoso come quello di Procchio, messo anche sull’ultima curva di Marciana Alta, che indichi che dietro a qualche curva c’è il Monte Capanne, insieme a pubblicità e quant’altro.

Io sono in questo momento in una piccola cittadina storica, patrimonio dell’Unesco, affollatissima di turisti, dove, per statuto, non sono permesse le insegne al neon. “Perché un bene sia considerato di eccezionale valore universale, deve anche soddisfare le condizioni di integrità e/o autenticità… e deve essere dotato di un adeguato sistema di tutela e gestione che ne garantisca la salvaguardia”. Non stiamo certo paragonando il certificato Unesco con la normale amministrazione di una se pur prestigiosa località balneare, ma la cura e caratteristiche peculiari di Marciana Alta sono di una qualità talmente alta, che al confronto Procchio sembra quasi autonomo.

Da dove viene l’idea ai nostri amministratori, anche di altri comuni, di concepire ex-novo delle fontane, con la crisi idrica che attanaglia l’isola durante la maggior parte dell’anno, metteranno acqua di mare? Un ultimo commento è più generale: si legge che i lavori saranno terminati a maggio, “in tempo per l’apertura della nuova stagione turistica”: adesso aprile non conta più? E i turisti che si presenteranno a Pasqua, che casca quest’anno a marzo, cioè tra poco?… Da qui viene naturale il pensiero ad investimenti che non siano riferiti solo al periodo estivo: da ora in poi dovrebbe già esistere in tutti la consapevolezza che ogni nuovo investimento all’Elba abbia valore solo se concepito valido per tutto l’anno, in un modo tale che ne escano valorizzati la nostra storia, la nostra cultura e la nostra capacità di proporsi in ogni stagione.

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