Leonardo Preziosi
Presidente
Portoferraio, 22 maggio 2014

In prossimità di questa importante tornata elettorale, dopo aver letto i programmi dei vari candidati a guidare il Comune di Portoferraio, sentiamo fortissimo il dovere civico di proporre, al cittadino che va a votare, una raccomandazione: premiamo chi parla di ambiente, di cultura, di decoro, di natura, di mare e dell’importanza di salvaguardarne tutti gli aspetti.

Il Presidente di Italia Nostra nazionale, Marco Parini, afferma: “Non si possono concepire nuove opere e calarle dal cielo “violando” luoghi sacri alla nostra storia millenaria. La peculiarità del nostro Paese, le sue bellezze, il suo patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico, sono la grande ricchezza che rendono l’Italia unica nel suo genere. Ecco perché tante nuove opere non possono essere accettate, perché esse stravolgono in modo irreversibile il luogo dove vengono concepite.” Noi partiamo da queste premesse, indicando le priorità che i nuovi Amministratori dovrebbero avere, per affrontare il pericolo dell’ ”Elba mangiata”, e in particolare il consumo di suolo e i piani paesaggistici e di governo del territorio, che minacciano una pianificazione sostenibile.

Ci permettiamo dunque di declinare il nostro decalogo:

    • La cultura è un bene da condividere: “da sempre Italia Nostra considera strategica l’educazione e la formazione di giovani e adulti sui temi del paesaggio, l’ambiente e i beni culturali nella convinzione che si può tutelare e valorizzare solo ciò che si conosce.”

 

    • Il benessere e la crescita dei giovani sono la nostra prima preoccupazione. Servono corsi di studio più adatti alla crescita e valorizzazione dell’isola, insieme a sedi adatte, definitive, curate. Solo col miglioramento della nostra scuola si potrà capire perché è cosi importante “promuovere la conoscenza del nostro territorio, azione oggi indispensabile, perché l’Italia va ancora difesa… Il nostro è un patrimonio di indiscutibile valore ma sempre più a rischio.”

 

    • Il mare ha la massima priorità; la nostra vita dipende dal mare: arrivando dal mare, non si dovrebbe vedere nessun capannone industriale, edificio nuovo, pubblicità, insegna luminosa commerciale troppo sfacciata;

 

    • La rada di Portoferraio ha un enorme valore paesaggistico, storico, archeologico, naturalistico: non diamola per scontata. Nessuno può deturpare per sempre Portoferraio, San Giovanni, Le Grotte; dalla Punta della Rena fino a Magazzini abbiamo la “fortuna” di avere due emergenze archeologiche (Villa romana delle Grotte e scavi di AITHALE) e due emergenze naturalistiche (Zona umida delle Terme e zona delle Prade); pensiamo ad un unico percorso pedonale/ciclabile che le unisca.

 

    • Waterfront: bisognerebbe abolire questa parola dal vocabolario di qualsiasi amministrazione italiana, perché non ci appartiene; meglio in italiano allora, fronte del porto. Se magari poi lo chiamiamo “costa”, la “nostra costa”, forse ci rendiamo ancora più conto di quanto valore abbia e di come appartenga a tutti noi.

 

    • I finanziamenti che riceve la Port Authority fanno impallidire al confronto qualsiasi altra realtà sull’isola, soprattutto se paragonati a quelli per la scuola.

 

    • Il porto di Portoferraio ha bisogno di migliorare, la qualità della vita che se ne percepisce è talmente bassa che squalifica tutta Portoferraio. Il Porto di Portoferraio è il Porto dell’Elba!

 

    • I mezzi pubblici marini minori, di collegamento tra le isole dell’Arcipelago e nei maggiori golfi elbani, mezzi pubblici per eccellenza per noi abitanti di un’isola, hanno bisogno della creazione di approdi fissi, dedicati, e ben visibili, possibilmente vicini ai traghetti di linea, non saltuari e provvisori e indicati da cartellonistica posticcia.

 

    • Il verde pubblico è un’esigenza imprescindibile al giorno d’oggi. Ci deve essere un piano verde urbano generale. Anche la zona intorno al porto, primo punto di accoglienza privilegiato, deve quindi diventare il primo parco verde cittadino elbano (non desolato come ora) e collegare con continuità: il centro storico, il parco delle Ghiaie e viale Einaudi; le grigie vie di scorrimento principali e commerciali come via Carducci, via Manganaro e viale Elba; la trasandata zona industriale ex-Saline e il nuovo sviluppo della zona cantieristica.

 

    • Prendiamo in seria considerazione il tema dell’accessibilità e viabilità, sia locale che quella del continente. L’allargamento e potenziamento del porto commerciale e della nuova cantieristica per ora privilegiano scelte precise: più auto, più parcheggi, più corsie di imbarco, più fari ad altissima potenza, più inquinamento luminoso. Diamo invece la precedenza ai mezzi pubblici: autobus, bus elettrici, pullman, taxi, taxi cumulativi e mezzi marini, aereo. Concepiamo, adesso che siamo ancora in tempo, spazi per piste pedonali e ciclabili vere, per i cittadini. Sull’isola rendiamo decorose, gradevoli ed efficienti le stazioni e fermate dei mezzi pubblici e in continente sviluppiamo finalmente l’accesso viario a Piombino, i collegamenti con l’aeroporto di Pisa e rendiamo più fruibile la via ferroviaria collegandola direttamente alla stazione marittima. Le aree di sosta e attesa di tutti i mezzi pubblici devono diventare un luogo privilegiato, non di sofferenza e punizione come ora. Penalizziamo la circolazione delle auto, ma offriamo anche agevolazioni e creiamo parcheggi nascosti e decentrati.

 

Dove troverà le risorse la nuova Amministrazione? Impostando un vero e proprio Piano Industriale saranno importanti le capacità imprenditoriali e amministrative di una Giunta che dovrà essere “visionaria”, ma anche molto concreta. Oltre alla attenta gestione delle normali entrate che primariamente dovranno essere indirizzate a dare ai cittadini i servizi fondamentali, si dovranno cercare i finanziamenti opportuni a tutti questi interventi.

Uno degli aspetti che dovranno ricevere la massima attenzione consiste nel saper cogliere le opportunità che provengono dall’Europa: siamo agli albori del nuovo settennato dei Programmi di finanziamento europeo 2014-2020. Non facciamoci sfuggire ancora una volta l’occasione. I finanziamenti UE 2020 sono cruciali non solo come erogazione di fondi, ma anche come ampliamento di una mentalità europea e della conoscenza di esempi virtuosi simili.

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