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De Chirico all’Isola d’Elba: ne parla Italo Bolano

10 Giugno 2013
by Costanza Pacini
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Sin dal 1967, anno che mi ricorda la prima mostra d’Arte Moderna all’Elba in località Carpani, in cui riunii artisti di fama internazionale, mi sono occupato di Paul Klee e Giorgio De Chirico. 
Mi ci volle lo scatto dell’acquarello di Portoferraio che una vecchina a Stoccarda volle 140.000 delle vecchie lire per fotografarlo, per parlare di Klee.
Mi ci volle lo scatto di una foto a Giorgio de Chirico sul Molo del Gallo con lo sfondo della banchina e della Torre bombardate durante la guerra per occuparmi del caposcuola della pittura metafisica, che nel 1914 inaugurò una delle più grandi avanguardie storiche del ‘900. 
De Chirico sbarcava all’Elba con la moglie con una grande FiaT 1400. L’autista lo portò al Poggio dove lo attendeva il proprietario di un Hotel, Pino Cacciò.
In questa località con un panorama di ampio respiro sul mare, a ridosso del granitico Monte Capanne, in una cava sognò una sua futura dimora.
Di tanti luoghi comunque si innamorò di una pinetina sulla punta di Magazzini, della quale contrattò l’acquisto con Giuseppe Biagiotti, acquisto che poi non avvenne perché fu sviato da chiacchiere di gelosia, sembra, da parte di famiglie nobiliari.

A Portoferraio alloggiava all’Ape Elba dove incontrò il pittore Franco Cigari che era il genero del proprietario dell’Albergo Fasoli.
Alla moglie di Cigari De Chirico regalò un gattino che aveva trovato nel bosco e dopo due piccoli disegni.

A Procchio fu invitato dal simpatico ed estroso pittore Gonni e dal pittore Beppe Lieto, che poi si costruì una piccola casa sulla punta di Spartaia, nel ristorante Da Renzo, quello famoso per la scritta sul muro “Qui Napoleone il grande non ha mai mangiato! Mai!”, lasciò un disegno del cavallo di Alessandro Magno, Bucefalo. 
Sempre a Procchio la signora Ducci, proprietaria della boutique “La Girandola” lo invitò a casa sua per un caffè come dimostrano alcune foto.
Durante questo soggiorno all’Elba prese molti appunti dal vero. Mi piace indicare quello in cui si vede il faro del Forte Stella, che io chiamo “L’Acropoli elbana di De Chirico”. (foto)
Giorgio De Chirico nacque a  Valos, in Tessaglia, nel luglio del 1888 da genitori italiani, studiò ad Atene. Morto il padre si trasferì a Venezia con la madre che poi lo fece studiare a Monaco di Baviera.
Attratto alla pittura simbolista e dalla filosofia di Nietzsche viaggiò in varie italiane e a Parigi.
La sua fantasia è stimolata del sogno verso altri orizzonti del reale.
Una pittura di sogno, appunto, ma a differenza di quella surrealista è controllata dalla ragione e dal ricordo, per cui le sue opere sono viaggi fantastici in luoghi incantati e piazze vuote in cui le ombre si allungano a marcare il senso metafisico di una esistenza “ archeologica-greca”.

Italo Bolano

da Elbareport 3 giugno 2013

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