Martedì 15 luglio si è svolta alla Linguella una conferenza nell’ambito della tredicesima edizione delle Notti dell’Archeologia, che raccoglie circa 250 eventi proposti ai musei di tutta la Toscana. Il programma quest’anno è ricco e la maggior parte dedicata ai più piccoli, con molte iniziative veramente interessanti.

La conferenza martedì sera e’ stata straordinariamente importante per i risultati dei recenti studi e scavi che hanno avuto luogo in varie parti dell’Elba, e che a questo punto hanno riallacciato un filo conduttore con le ricerche e materiali precedenti aprendo nuove prospettive per ricostruire il nostro passato sotto una luce sempre più autorevole e prestigiosa.

Chi c’era allora alla conferenza del Gruppo Aithale, costituito, si legge nel suo statuto, per “favorire la ripresa della ricerca ambientale, storica e archeologica dell’isola d’Elba e nell’Arcipelago Toscano”, con la partecipazione e collaborazione di prestigiose strutture e studiosi:

– Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana (Dott. Lorella Alderighi);
– Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti (Prof. Franco Cambi);
– Università di Firenze, Dipartimento di Scienze della Terra (Prof. Marco Benvenuti);
– Scuola Normale Superiore di Pisa, Laboratorio di Scienze dell’Antichità (Dott. Alessandro Corretti);
– CNR di Pisa, Istituto di Geoscienze e Georisorse (Dott. Claudia Principe, Dott. Andrea Dini);
– Dott. Marco Firmati (Direttore dei civici musei archeologici di Marciana, Portoferraio e Rio nell’Elba).

Mancavano tutti, nel senso che il pubblico e’ stato relativamente numeroso, il Comune di Portoferraio ben rappresentato dalla presentazione dell’assessore alla Cultura Giuzio, c’erano anche una delegazione degli Indigeni di San Giovanni, la famiglia Gasparri, il vice presidente di Italia Nostra ElbaGiglio, c’era anche il venerando e generoso Gino Brambilla, l’appassionato gruppo elbano dei volontari per l’archeologia, c’erano gli amici, e mi auguro, e mi scuso se mi sono dimenticata di altri che non ho visto. Ma gli altri? Perché eventi simili che vengono via via organizzati in tutta l’Elba nell’ambito culturale, museale e artistico non vengono riuniti, divulgati e soprattutto recepiti come elbani, come un unicum, una cosa unica di tutti e non sparpagliata e individualistica?

Ci si lamenta sempre del turismo, si fanno convegni e conferenze per fare o studiare promozione, e poi di fronte ad una realtà così macroscopica, così ad alto livello, così di prestigio e di recenti e rilevanti scoperte, c’e’ quasi il vuoto.   La Portoferraio romana paragonata a Cosmopoli; la peculiarità della rada conosciuta e valorizzata già allora; ville romane di pregio; fattorie; insediamenti: argomenti giganti, argomenti sottovalutati, argomenti sviliti dalla superficialità o semplicemente dalla non conoscenza dei nostri concittadini.

Solo la conoscenza permette la valorizzazione e la tutela dei nostri beni.  Un esempio eclatante per tutti: la collinetta al porto, la vecchia collina del Lazzeretto.  Chi sa, o chi ha notato, parcheggiando in quel polverone trasandato dietro il Residence, che l’altura che si intravede tra i rovi, le cartacce, i cassonetti, i cartelli pubblicitari, reti e quant’altro, e’ composta da aprite, la roccia bianca picchiettata di nero uguale a quella delle Ghiaie, Capo Bianco e Monte Bello?  Le Ghiaie sono per i portoferraiesi “sacre” (soprattutto se c’e’ scirocco).  Capo Bianco e’ mitico, presente su quasi tutti i depliant dell’Elba.  Che ne facciamo di quella povera, misconosciuta e bistrattata collina? sappiamo che esistono tracce di un insediamento pre- e protostorico, che potrebbe rappresentare il più antico abitato di Portoferraio, che potrebbe essere un santuario ad Ercole?

Se poi si confronta il bilancio di questi interventi o campagne, paragonato ad altri più “modaioli” concentrati sopratutto d’agosto quando comunque i turisti ci sono, allora la perplessità aumenta: la Sovrintendenza ha budget zero da diversi anni.

Uno può naturalmente obiettare che le conclusioni degli scavi di San Giovanni sono note, perché già presentate in altri ambiti.  Ma si trattava di fare il punto della situazione, di spiegare i motivi di tanta soddisfazione e di creare le premesse per la ripresa degli scavi di settembre su basi più ampie, magari coinvolgendo altri attori locali simili, magari finalmente allargando le ricerche con la presenza delle nostre scuole davvero diretta e partecipativa.

Altri possano obiettare invece che si tratta di archeologia, di un’area di nicchia, che non interessa i più.   Davvero ci sono persone che pensano una cosa simile?  Forza scuole, forza professori, fatevi avanti e buon lavoro!  Forza, elbani di pregio, venite avanti, chiedete, contribuite e partecipate insieme!

Cecilia Pacini
FAI – Fondo Italiano per l’Ambiente
Italia Nostra Sezione ElbaGiglio

 

da Elbareport

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