ITALIA NOSTRA ONLUS - Sezione Arcipelago Toscano
facebook
flickr
twitter
  • Home
  • Chi siamo
    • I gruppi di lavoro
    • I Presidenti
    • Gli autori del sito
    • Il nostro compito
    • Lo statuto
    • Comunicati Soci
  • Campagne
  • Video
  • Eventi
  • Dona

L’Adeguamento Tecnico Funzionale (ATF) del Porto di Portoferraio e le critiche di Italia Nostra

20 Gennaio 2023
by Francesca Gasparri
0 Comment

L’Adeguamento Tecnico Funzionale (ATF) del Porto di Portoferraio e le critiche di Italia Nostra

Dopo un breve periodo di silenzio, dovuto non solo alla pandemia ma anche, riteniamo, all’imbarazzo seguito alla presa di posizione sul rigassificatore di Piombino, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Dr Guerrieri è ritornato a parlare del “fantomatico” ATF del Porto di Portoferraio.

L’aggettivo non è fuori luogo in quanto il progetto, che riguarda l’intervento di ampliamento della banchina di Alto Fondale per circa 1.600 mc e del Molo 1 per ulteriori 1.500 mc, è stato tassativamente bocciato nel 2007 dalla sezione VII del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici con la precisa prescrizione di inserire qualsiasi ulteriori provvedimento nell’ambito della progettazione del nuovo Piano Regolatore Portuale (PRP) la cui ultima stesura risale ormai al 1959.

Nel merito il Consiglio superiore non ritenne ammissibili le proposte di adeguamento tecnico funzionale relative al prolungamento del molo Alto Fondale e all’ampliamento della radice del pontile n.1, rappresentando, per entrambe, la necessità di attivare la procedura di variante al Piano Regolatore Portuale.

A distanza di 16 anni l’Autorità portuale, ora Autorità di Sistema Portuale (AdSP), reitera la proposta di realizzare gli interventi ritenuti inammissibili dal Consiglio superiore dei lavori pubblici nel 2007 e li ripropone come adeguamento tecnico funzionale ai sensi del decreto legislativo 169/2016.

Si impone dunque di ricordare ancora una volta che cosa dice la normativa ribadendo , come Italia Nostra, che siamo disponibili a dare il nostro contributo per risolvere i problemi ma non siamo d’accordo che tali soluzioni prescindano dalle regole.

Nel 2016 è infatti intervenuta la riforma della legislazione portuale, disciplinata appunto dal decreto legislativo 4.8.2016, n. 169, “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità portuali di cui alla legge 28 gennaio 1994, n. 84, in attuazione dell’articolo 8, comma 1, lettera f), 124”, che ha innovato le modalità di pianificazione portuale, introducendo oltre al Piano Regolatore di Sistema Portuale (PRdSP), la variante-stralcio (VS) del singolo porto facente parte del sistema portuale e l’adeguamento tecnico funzionale (ATF), anch’esso relativo al singolo porto del sistema.

Dunque l’Autorità di Sistema Portuale ripropone i due interventi ricorrendo a detto istituto dell’ATF, che è previsto nei casi in cui le modifiche introdotte “non alterano in modo sostanziale la struttura del piano regolatore di sistema portuale in termini di obiettivi, scelte strategiche e caratterizzazione funzionale delle aree portuali, relativamente al singolo scalo marittimo”.

Dal punto di vista dell’iter procedimentale , l’art. 6 del d.lgs. 169/2016 stabilisce che gli “adeguamenti tecnico-funzionali sono adottati dal Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale, previa acquisizione della dichiarazione di non contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti da parte del comune o dei comuni interessati. E’ successivamente acquisito il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, che si esprime entro quarantacinque giorni, decorrenti dalla ricezione della proposta di adeguamento tecnico funzionale. L’adeguamento tecnico funzionale è approvato con atto della Regione nel cui territorio è ubicato il porto interessato dall’adeguamento medesimo”.

L’adeguamento tecnico funzionale (ATF) sottende dunque un procedimento relativamente snello che deve però assicurare gli irrinunciabili requisiti in termini di non contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti, di fattibilità tecnica e non rilevanza ambientale.

L’adeguamento tecnico funzionale non può condurre a modifiche delle strategie di perseguimento degli obiettivi del PRdSP né, a maggior ragione, a modifiche degli obiettivi medesimi; inoltre può solo introdurre, a strategie di piano immutate, modifiche non sostanziali agli assetti plano-batimetrici e funzionali del singolo porto facente parte del PRdSP. In buona sostanza le variazioni funzionali che si intende introdurre con tale strumento non devono costituire una modifica sostanziale e tali da mutare i carichi tecnici ed ambientali in modo significativo.

La fondatezza di un adeguamento tecnico funzionale è oggetto di verifica e può essere rigettata laddove la proposta di modifica viene ritenuta “sostanziale”. Detta verifica è eseguita sulla base di idonea documentazione tecnica alla quale deve essere anche correlata una testimonianza della “incidenza” ambientale; sulla base dell’entità di quest’ultima può risultare necessaria di una verifica ambientale. Qualora sia ritenuto opportuno verificare la significatività della modifica dal punto di vista ambientale lo strumento da applicare è la verifica di assoggettabilità a VIA sul progetto di opera sotteso dall’ATF.

Dunque l’ATF è uno strumento da utilizzare caso per caso.
Ciò detto viene naturale domandarsi come si possa portare avanti una proposta di adeguamento tecnico funzionale riferita ad un Piano Regolatore Portuale che risale a più di 60 anni fa e soprattutto senza la necessaria verifica sulla relativa incidenza ambientale.

«Questi ultimi due anni – ha esordito Guerrieri – sono stati fortemente condizionati dalla Pandemia, dalle ripercussioni della Guerra in Ucraina e dal caro energia. Nonostante tutto, siamo riusciti a mettere in campo i nostri progetti, sviluppando ulteriormente la competitività dei nostri porti e cercando di renderli più resilienti agli shock sistemici».

L’unico “shock sistemico” che potremmo subire a Portoferraio potrà derivare solo dalla irresponsabile realizzazione di tale intervento senza seguire l’indicazione precisa del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, da noi più volte richiamata, di mettere finalmente mano al nuovo PRP.

L’attuale momento contingente che vede infatti il Comune impegnato nell’approccio progettuale al Piano strutturale e al Piano Paesaggistico faciliterebbe sicuramente la decisione e anzi ne costituirebbe la naturale estensione ,permettendo, una volta tanto, la definizione di una progettazione urbanistica onnicomprensiva a differenza di quanto fino ad oggi è stato fatto nella nostra città.

 

Leonardo Preziosi
Presidente Italia Nostra Arcipelago Toscano

l'Autore...
Condividi
  • google-share
essere IN è facile

Categorie

Cerca tra gli articoli


Eventi sociali

Il vecchio acquedotto della città medicea
13 Mag 2023
Visita guidata a Monserrato
02 Mag 2023
Suolo Pubblico: osservazioni al piano strutturale di Italia Nostra e Legambiente Arcipelago Toscano.
30 Apr 2023
ITALIA NOSTRA invitata il giorno 13 Aprile alla presentazione dello studio sull’accoglienza sui nostri porti che l‘AdSP alto Tirreno Settentrionale ha affidato alla società Risposte Turismo
17 Apr 2023
Aeroporto dell’Elba : La posizione della sezione Arcipelago Toscano di ITALIA NOSTRA
31 Mar 2023

RSS News Nazionali

  • Il restauro, questo sconosciuto. L’architetto Andrea Bruno visita il Porto Vecchio
  • Italia Nostra e DiCultHer insieme per il patrimonio culturale e la cultura digitale
  • I troppi sì che rendono fragili i territori
  • La demolizione del costone roccioso lungo la costa del Parco Nazionale del Cilento, patrimonio Unesco
  • Ricordo, dunque esisto: giornata in memoria di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e delle vittime di tutte le mafie

Chi siamo
Contatti
Eventi
Rassegna stampa
Link consigliati

Gli articoli più letti

  • Il progetto, entusiasmante, articolato, ma complesso, del “IL CAMMINO DELLA RADA”, si è candidato al 30° Advisory Forum degli Itinerari Europei
  • Personaggi elbani e ospiti illustri
  • Un Ecomostro N. 2?

Le nostre facce

Italia Nostra - Sezione Arcipelago Toscano