Ignorate completamente sono le raccomandazioni di Italia Nostra ripetutamente rivolte alla amministrazione precedente e a quella attuale, in particolare all’assessore alla Cultura Roberto Marini e all’assessore Angelo Del Mastro, responsabile del progetto europeo ElbaSharing, sulla prossima sistemazione della zona portuale di Portoferraio nel punto più prezioso, la collina dell’ex Lazzeretto. Si tratta dell’unico punto ancora rimasto in una vasta zona dove l’intervento sconsiderato dell’uomo ha già cancellato e svilito molte tracce del suo passato: quelle rimaste sono davvero le ultime.
 
L’Autorità Portuale continua a ignorare richieste di Italia Nostra di invito alle riunioni con le associazioni di categoria per lo sviluppo dell’area portuale. 
 
L’intervento di una società come Eurospin, appoggiato con entusiasmo dalle amministrazioni come panacea per l’economia locale, che aggiunge anche scale e scale mobili in un punto delicato e paesaggisticamente prezioso, travisa la tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale irreparabilmente. Si costruisce e si scava nell’aplite, la pietra bianca delle Ghiaie.  Le autorizzazioni e la condivisione di queste scelte sono arrivate. Allora a chi rivolgersi?

La scelta di ElbaSharing nel mettere una stazione dei taxi, costruire pensiline e un locale dove saranno collocati luce, telefono e prese dell’acqua proprio dove non dovrebbe esserci niente altro che un’area libera da strutture, valorizzata per quello che rappresenta, è difficile da comprendere: sappiamo tutti che la collina dell’ex Lazzeretto è un punto nevralgico della nostra storia, narrata dalle fonti antiche e documentata fino ai giorni nostri.

Ed ecco allora che, dopo la distruzione dell’ultimo muretto delle Antiche Saline, scomparso pochi anni fa nella più completa indifferenza della Soprintendenza e dei nostri amministratori, dopo la drastica trasformazione di un edificio della nostra archeologia industriale, adesso è il turno di uno dei Capi Bianchi di Portoferraio.

Per la poca attenzione che si è avuta per i contenuti storici di quest’area, dagli Argonauti a Napoleone, chiediamo che si trovino spazi non marginali per recuperare e comunicare questi contenuti e non in modo ‘fai da te’. Il paesaggio è la risorsa fondamentale della nostra isola, quella che gli conferisce bellezza e che dà lavoro nel turismo, che valorizza l’immagine e favorisce l’attrattività. Invece le politiche dell’Autorità portuale e locali continuano a non essere adeguate, a ridurre le nostre risorse più peculiari in modo irreversibile. Quel 6% di turisti che ad oggi sbarcano dalle nostre navi rimarrà il solo ad avventurarsi verso Cosmopoli. Il 94% scapperà ancora verso altri paesi e lidi elbani.

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