Ieri martedì 15 ottobre il Gruppo Archeologico Aithale ha organizzato una conferenza sugli scavi nella tenuta della famiglia Gasparri, per spiegare a diversi volontari (associazioni, privati, aziende) gli aggiornamenti delle ultime ricerche, l’importanza dei risultati degli studi sui reperti trovati quest’anno e l’anno scorso, la metodologia, gli strumenti d’indagine scientifica che segnalano con certezza l’evidenza di una ricchezza di materiale in zona ancora da scoprire, ma soprattutto forniscono le prove del collegamento con la sovrastante villa romana delle Grotte.

La conferenza è stata se si può dire atipica, di accresciuta qualità, perché si è svolta proprio davanti agli scavi stessi: un onore finora riservato soprattutto alle scuole, interlocutore privilegiato che quest’anno ha partecipato molto più numeroso dell’anno scorso, con scolari o studenti di varie età e provenienza.

I gruppi di volontari hanno seguito il lavoro degli archeologi e geologi in un percorso delicato di condivisione di interesse sempre crescente, alla scoperta del nostro passato lontano, che permette l’arricchimento e valorizzazione del nostro presente.   L’Università del Tempo Libero di Portoferraio, l’Accademia Italiana della Cucina, la Sezione Elba e Giglio di Italia Nostra, l’imprenditore Antonio Arrighi, lo storico e chef Alvaro Claudi, Paolo Mercadini, gli Amici di Forno, la famiglia Gasparri stessa, esempio di coraggiosa e generosa ospitalità, erano solo alcuni dei presenti.  Un’accoglienza speciale a tutti (e sono tanti) i membri del Gruppo Aithale è testimoniata nella spiritosa maglietta celebrativa ideata in occasione dell’imminente interruzione degli scavi: ristoratori di PortoAzzurro e San Giovanni, in una gara incredibile, li hanno invitati a turno a cena, e il loro nome compare nella lista dei ringraziamenti insieme al bollo cruciale con il suggestivo delfino di Hermia, lo schiavo manager di origine greca a capo di questa azienda agricola.

Un rinfresco ha fatto da cornice all’evento, organizzato dall’Accademia della Cucina insieme ad Alvaro Claudi che ha riprodotto il vino romano, ben diverso da quello che conosciamo oggi, con spezie e caratteristiche pungenti e “ricche”.  Vini delle aziende Arrighi e Acquabona, generosamente offerti, hanno trovato una perfetta comunione di intenti con cibi preparati con ricette romane originali, tra cui addirittura il panficato di Capoliveri e Rio.

Invitiamo tutti a seguire queste ricerche sui media che hanno dato e stanno dando ampio risalto, evidenziando anche la fondamentale presenza di tre elbani insieme tra le eccellenze di questi ricercatori.   Le scoperte verranno ampiamente divulgate prossimamente anche a PortoAzzurro, in una serata dedicata al valore e peculiarità della rada di Portoferraio, la più importante nei tempi antichi e, ci auguriamo, sicuramente anche moderni.

Ringraziando tutti gli appassionati “ragazzi” di Aithale per la meravigliosa accoglienza di una giornata da ricordare, ci sentiamo di garantire e assicurare anche a nome delle altre associazioni o di altre persone a titolo individuale un sempre costante apporto di energie locali di pura, generosa e stimolante attenzione.

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