Segnalando l’appello di questi giorni sull’abolizione dell’insegnamento della Storia dell’Arte nelle scuole, viene naturale trasporre questi concetti alla nostra isola, al nostro Arcipelago.

Nel Paese dei Beni Culturali per eccellenza, continuare ad impedire ai ragazzi di maturare una adeguata conoscenza del proprio patrimonio artistico, significa ostacolare non solo una formazione culturale degna di questo nome, ma anche lo sviluppo di quel senso civico che tutti noi auspichiamo e che si sviluppa a partire dalla conoscenza e dal conseguente rispetto per quell’insieme di valori territoriali, ambientali, storici e artistici che chiamiamo Cultura. Se non si apprende la storia dei luoghi e dei monumenti che ci circondano, come si potrà maturare il valore del rispetto per gli spazi comuni?”.

La scuola è la nostra vita, per i ragazzi che la vivono, e che diventeranno i nostri amministratori e gli adulti di domani.

Momenti come questo, di grande crisi generale di valori e di impiego, contengono invece elementi di una ricchezza fantastica, per avvenimenti, studi, ricerche che nonostante tutto vanno avanti e ci riguardano da vicino. Mentre i nostri amministratori parlano di “riperimetrazione del PNAT”, o permettono una progressiva ramificazione della zona industriale, o mentre è in atto una banalizzazione delle nostre campagne, protette o meno, altri lavorano per la qualità della nostra vita, per la conoscenza del nostro ambiente, per la valorizzazione di noi stessi, come persone, come isolani, e come, se vogliamo, imprenditori del turismo.

In questo momento sono in corso ricerche archeologiche interessanti sia all’Elba, che a Pianosa. Un gruppo nutrito, motivato, preparato, di studenti, ricercatori, professori di varie università sta lavorando per noi. Quanti elbani ci sono in questi gruppi? Abbiamo “nostre” presenze importanti: il responsabile degli scavi a San Giovanni, una laureata e una laureanda, una di Marciana e una di Porto Azzurro; il responsabile degli scavi paleontologici di Pianosa, addirittura pianosino, collaboratore tra l’altro della mostra del PNAT che si è conclusa questo sabato, e che ha ricevuto moltissimi visitatori.  Altre presenze importanti sono in tutta l’Elba, ai musei a Marciana, Poggio, Rio … Potrei continuare, anzi, forse sarebbe il momento di fare una vera analisi su quanti elbani “tornano”, o “rimangono” e svolgono occupazioni di prestigio.

Qualche sera fa, a San Piero, un ristoratore era arrabbiatissimo perché il nuovo Museo Gemmologico e Mineralogico non avrà, molto probabilmente, personale locale. Perché?  non abbiamo noi all’Elba persone abbastanza qualificate?  Quali sono, oltre alla Storia dell’Arte, le materie, o le scuole che invece l’Elba dovrebbe promuovere, incoraggiare, e pianificare attentamente, per il futuro dei propri giovani?   Io, figlia di geometra, mi sento di contestare che l’Elba abbia una sempre crescente richiesta di geometri.   Questa scuola è tra l’altro tra le migliori come qualità e insegnamento. Riprendo allora il titolo di un bellissimo articolo di una professoressa dell’Istituto Cerboni, nostra socia, che insieme al corpo insegnante della sua scuola si adopera tantissimo per la conoscenza e approfondimento della storia della nostra isola: Il passato è il cuore del futuro.

Concludo ricordando un passo dello statuto della nostra associazione: Il nostro compito non si esaurisce nel salvare dall’abbandono e dal degrado monumenti antichi, bellezze naturali o opere dell’ingegno; Italia Nostra persegue un nuovo modello di sviluppo, fondato sulla valorizzazione dell’inestimabile patrimonio culturale e naturale italiano, capace di fornire risposte in termini di qualità del vivere e di occupazione.

Cecilia Pacini

Italia Nostra – Sezione per l’Isola d’Elba e l’Isola del Giglio

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