CAPRAIA: distrutto “Il Frate”: la più bella scultura naturale dell’isola.

Gent. Sig. Guarente,

Con la presente chiediamo informazioni sul “Frate” , la più bella scultura naturale dell’isola.

É stato segnalato alla nostra presidente Cecilia Pacini da più parti in questo ultimo periodo questo fatto. Risulta infatti che allo sbrano in atto della parete rocciosa a ridosso del molo di attracco dell’isola di Capraia (vedi La Repubblica Firenze del 28.02.16; La Nazione Livorno del 25.02.16, e la lettera alla Vs Amministrazione di Legambiente di questi giorni) se ne è purtroppo aggiunto un altro, forse peggiore: la distruzione definitiva dello scoglio de “Il Frate”, una splendida scultura naturale a dimensione di uomo che da sempre decorava la costa dell’isola subito a nord del porto (vedi immagine 1).

ilfrate

Come dice il suo nome, il suddetto scoglio imitava a perfezione la sagoma di un frate con il cappuccio calato sul capo e il sacco della cerca sulle spalle e, perciò, era una delle bellezze isolane più fotografate in passato, non a caso rappresentata in numerose delle antiche cartoline postali che si potevano acquistare sull’isola. Per di più, era all’origine di un toponimo che, sin dall’ottocento, compariva sulle carte geografiche dell’isola e sulle ricostruzioni della sua area di attracco ad uso dei naviganti (vedi immagine 2).

carta

Per incuria delle diverse autorità dell’isola, Il Frate era già stato danneggiato e nascosto alla vista dietro il nuovo molo di attracco per le navi, ma si era salvato. Oggi è stato abbattuto, rotto in più pezzi (immagine 3), a seguito, ci dicono sull’isola, del movimento di mezzi meccanici impiegati per trasferire sulla prospiciente spiaggetta il pietrame di risulta del vicino sbrano della parete rocciosa a ridosso del molo.

Italia Nostra chiede informazioni e una documentazione fotografica dello stato attuale della situazione.

distrutto

Sembra però che sia scomparsa definitivamente una delle più belle e più note ricchezze naturali e paesaggistiche della Capraia, senza che autorità locali e regionali abbiano mosso un dito e, soprattutto, senza che la Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici di Pisa abbia fatto sentire la sua voce. Un ennesimo delitto contro il patrimonio del nostro paese che rimarrà tristemente impunito.

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