Ci sono molte isole famose al mondo, la maggior parte delle quali conosciute soprattutto per un aspetto singolo che le contraddistingue. L’isola d’Elba si sta solo ora affacciando a un pubblico piu’ vasto, timidamente ma sempre con maggior nitidezza.

Al giorno d’oggi non esistono più turisti alle prime armi, i viaggi sono sempre più frequenti e sempre più dettagliati, precisi. Il turista è esigente, affina la mira, ricerca mete speciali, si crea un collegamento emotivo, strategico e culturale più attento. Mettere l’Elba in condizioni di diventare sempre più una meta culturale ambita a livello internazionale è un’operazione che sembra complicata ma ci è invece servita su un piatto d’argento, vista la ricchezza dei nostri beni. Basta scegliere quale valorizzare e promuovere per primo.

Valorizzare e promuovere la cultura a livello locale significa anche collegare l’Elba ad eventi o situazioni già esistenti a livello internazionale, e inserirla in un circuito intellettuale/turistico già collaudato. Due casi recenti sono cosi importanti che mi fa piacere ribadirli ancora una volta, e mi scuso se mi ripeto.

Cito la mostra a Firenze “Da Fattori al Novecento”, perché è stata di recente prorogata fino al 6 gennaio 2013: il titolo per noi un po’ fuorviante sta invece ad indicare il percorso di una famiglia fiorentina che elesse l’Elba (fino ad oggi) non solo a residenza estiva ma anche come sede di studi e approfondimenti scientifici. La vicinanza delle ville delle famiglie elbane “illuminate”, all’Ottone, Ottonella e La Chiusa, non fu certo un caso. Il successo di questa mostra, per numero di visitatori, per sede tra le più prestigiose, sponsor importanti, collaborazioni illustri, allestimento ad altissimo livello, di un’eleganza sobria ma strepitosa, ha portato l’Elba alla ribalta. Il manifesto della mostra, un quadro di Lloyd con una barca a largo di Marciana Marina, da mesi campeggia nel centro cittadino fiorentino e nelle pubblicazioni d’arte internazionali. Le fotografie delle dune di Procchio d’inizio secolo sono un evento in sé, sia per la tecnologia innovativa per l’epoca, che per la bellezza dei luoghi. Altri musei sono collegati all’iniziativa, dove l’Elba è prepotentemente presente, come il museo Galileo. Attuale è poi la mostra “Paul Klee e l’Italia” a Roma, preceduta proprio alla Gran Guardia da un allestimento coraggioso e ricco di spunti, organizzato da ArteElba. L’evento di Roma testimonia anche il soggiorno elbano del pittore svizzero, le cui escursioni sono state magistralmente ricordate sulle alture locali da Antonello Marchese, ma è nell’importante sede museale di Berna che si trovano tutte le foto, disegni, dipinti, tra cui, sorprendenti, quelli dello Scoglietto e della sagoma inconfondibile di Portoferraio.

Perché non sono dati eco e risalto a questi eventi all’Elba? Siamo ancora in tempo per prendere spunti da queste mostre, che ci citano in maniera cosi autorevole. Lancio allora un invito alle varie amministrazioni, ad accogliere questa proposta: l’ideale sarebbe concepire allestimenti permanenti locali ma collegati ai corrispettivi nazionali o internazionali. Non penso certo all’acquisto o al prestito museale di quadri o reperti (per ora!): con tecniche e tecnologie all’avanguardia si puo’ arrivare a fornire una visione d’insieme, anche virtuale, e valorizzare soggetti, idee ed opere. Un esempio per tutti è la recente installazione ai Forni di San Francesco.

Per non parlare sempre di mostre o installazioni fuori dall’Elba, ma di opere elbane consolidate, un altro spunto per ampliare i nostri orizzonti e collegamenti internazionali nell’ambito culturale è fornito dal patrimonio mediceo e dalle numerose tracce della politica marinara di Cosimo de’ Medici disseminate ovunque nella Firenze e Pisa storiche. La prestigiosa pubblicazione del prof. Battaglini ne è testimonianza autorevole. L’elemento “Fortezze” porta lontano, basta volerlo. Gli argomenti in effetti sono troppi per elencarli in queste note. Uno solo per tutti, per ora: è il settore napoleonico il solo che sta già funzionando in tal senso, con contatti e risonanza internazionali unici. La differenza tra il numero dei visitatori dei musei napoleonici da una parte e delle fortezze medicee o delle ville romane dall’altra, tanto per fare un esempio, è eclatante.

Bisogna credere nelle ricchezze dell’Elba: sarà allora gratificante aprirsi a dei circuiti mondiali collegati da collaborazioni eccellenti, e promuovere l’Elba per quello che in effetti vale davvero, nella sua interezza, nella sua natura, cultura, tradizioni.

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