ANCORA SULLA CULTURA COME POSSIBILE VOLANO DELL’ECONOMIA ELBANA

Con questo mio intervento riprendo il discorso iniziato con l’articolo “LA CULTURA PUO’ COSTITUIRE UN VOLANO PER IL FUTURO DELL’ECONOMIA ELBANA?” pubblicato circa 10 giorni fa.
Per dare corpo e concretezza a quanto asserivo in tale occasione ITALIA NOSTRA SEZIONE ISOLA D’ELBA E GIGLIO ha deciso di contribuire sempre di più con l’impegno dei propri soci a salvaguardia delle nostre piccole-grandi eccellenze artistiche.
Di volta in volta dedicheremo un articolo a ciascuna iniziativa sulla quale siamo impegnati da tempo o che da poco seguiamo con interesse; iniziative che vogliamo evitare cadano nel dimenticatoio e che concretamente aiutiamo a diffondersi e a creare valore per gli elbani… tutti indistintamente.
Abituato “al fare” piuttosto che “all’apparire”, come sono per natura e per mestiere, proverò a citare casi concreti per i quali con pochi investimenti si possono rendere fruibili siti estremamente attraenti sia per gli elbani che per gli ospiti.

L’Open Air Museum di San Martino

Il Maestro Bolano, fin da quando, bambino, mi stava facendo un ritratto che gelosamente custodisco, mi ha sempre detto che senza cultura non ci può essere sviluppo e che la civiltà di un popolo si misura dall’arte che esso ha prodotto e produce.
Pittore di fama internazionale, non abbastanza conosciuto dagli elbani (“nemo profeta in patria”), con amore e passione ha aperto nel 1965 questa splendida casa della cultura che include oggi un centro culturale, una scuola di ceramica ed è fulcro di artisti e amanti della cultura e di un semplice turismo che ammira l’atmosfera magica di questo luogo, coronata da una trentina di monumenti in simbiosi armonica con la natura mediterranea del Parco. Da qui sono uscite le opere che il maestro ha generosamente donato ai vari comuni elbani  e che in molti casi sono abbandonate in giro per tutta l’Elba. Recentemente ho intervistato Italo:”Come ogni essere umano appartiene ad un posto, le mie radici sono a San Martino dove si realizzò il sogno utopico della mia vita, quello di trovare uno spazio in cui le mie opere, grazie alla ceramica, potessero vivere all’acqua e al sole ed un cantiere che non finisse mai, dove tutti potessero partecipare alle iniziative cultuali per l’arte moderna o lavorare. Come risulta dalla stampa dell’epoca volevo realizzare quello che l’artista spagnolo César Manrique ha realizzato a Lanzarote. Egli ha trasformato un’isola vulcanica con vocazione puramente agricola in un luogo che avrebbe attirato un grande turismo e, con i suoi monumenti, luoghi di interesse artistico e scientifico, piani regolatori e molto altro, ha ottenuto questo risultato. Ma che fine faranno queste mie opere che da 50 anni ospitano il turismo dopo tanto successo?”

Il maestro pone un quesito quasi imbarazzante; si chiede e chiede alle istituzioni che fine faranno le sue opere, nate nell’Isola e per l’Isola.
E’ disposto a fare in modo che diventino patrimonio di tutti, come ha già fatto in un’altra occasione, donando le 16 grandi tele sulla vita di Cristo alla Diocesi di Massa Marittima, evidentemente più ricettiva a tale tipo di sollecitazioni.

ITALIA NOSTRA è impegnata nel non lasciar cadere questa iniziativa e farà di tutto per sensibilizzare “in primis” le Istituzioni, alcune delle quali (Comuni), come dicevo in precedenza, dispongono già sul loro territorio di opere del Maestro Bolano.
Suggeriamo in secondo luogo di aprire un “forum” sul nostro portale www.giglioelbaitalianostra.it sul quale chiunque possa esprimere il proprio parere al fine di creare un meccanismo virtuoso che utilizzi al meglio queste opere che sono messe a disposizione della collettività.
Questo primo luogo di incontro virtuale dovrà contribuire a trovare la formula più appropriata per gestire un’operazione di questo genere.
Sicuramente noi possiamo fin da ora garantire il patrocinio della nostra Associazione.

Leonardo Preziosi

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